Da Napoli all’Olanda: una vita di transizioni, passioni e possibilità

“Vivere all’estero ti costringe a uscire da automatismi e a ridefinire chi sei.”

Ci racconti chi sei?
Dopo una carriera nella ricerca scientifica, oggi accompagno professionisti, soprattutto nel mondo accademico, in percorsi di crescita personale e professionale, aiutandoli a orientarsi nei momenti di transizione, a riscoprire le proprie risorse e a costruire nuove possibilità.

Sono nata e cresciuta a Napoli, dove ho studiato biotecnologie mediche con l’idea di fare ricerca in genetica. Dopo il dottorato, ho accettato una posizione in Olanda per lavorare in un team che stimavo, occupandomi di ricerca sul cancro. Vivo qui da 13 anni, insieme al mio partner e alla nostra bambina di 5 anni.

Cosa ti ha spinto a intraprendere un percorso all’estero?
Ho sempre saputo che avrei vissuto all’estero. La voglia di scoprirmi in un contesto nuovo, di mettermi alla prova e di vivere in una lingua diversa mi affascinava. Credo sia stato questo desiderio a orientarmi verso la ricerca scientifica prima, e poi verso la mia attuale professione. L’Olanda è arrivata con una bella opportunità professionale… e non me ne sono più andata.

Quali sono, secondo te, gli elementi fondamentali per costruire una carriera all’estero?
Curiosità, adattabilità e l’accettare errori e deviazioni di percorso come parte del viaggio. Vivere all’estero ti costringe a uscire da automatismi e a ridefinire chi sei.

Guardando al futuro, quali sono i tuoi progetti e come immagini la tua carriera nei prossimi anni?
Nel 2019 ho sentito il bisogno di assecondare un’altra grande passione. Sono tornata all’università per studiare psicologia, e da lì è cominciato il mio percorso nella comunicazione. Adesso voglio dedicarmi a progetti che promuovano una collaborazione più consapevole, e guidino lo sviluppo di una leadership capace di integrare anche la dimensione emotiva delle relazioni.

Qual è stato il momento in cui ti sei sentita più orgogliosa della tua carriera
Più che dei singoli traguardi, sono orgogliosa di aver fatto scelte non ovvie. Cambiare strada, lasciando una carriera costruita con impegno per qualcosa di nuovo, è stata la decisione più grande e giusta.

Quali sono le differenze culturali e i principali vantaggi di vivere in Olanda?
All’inizio, la comunicazione diretta e l’apparente distanza nei rapporti mi hanno spiazzata più del cappuccino dopo pranzo. Col tempo ho imparato a vederci sincerità e chiarezza.

Quali sono i tre principali vantaggi di vivere nel paese in cui risiedi?

  • La qualità della vita che si respira in gesti quotidiani, come spostarsi in bici, o l’essere circondati da spazi pubblici ben progettati e accessibili.

  • Il rispetto della flessibilità negli orari lavorativi che permette l’equilibrio tra lavoro e esigenze personali.

  • Un forte senso civico. Lo si percepisce nella cura per l’ambiente.

Qual è il cliché italiano che senti di incarnare?
Probabilmente la gestualità e la passione nel raccontare le cose! Ma anche la pizza in famiglia il venerdì sera.

Tu fai parte di IPN come membro attivo. Ci racconti cosa ti sta dando e perché hai deciso di farne parte?
Sono entrata da poco in IPN come coach. Me ne ha inizialmente parlato Cinzia (Career, Life, and Executive Coach e membro attivo di IPN, ndr.) e gli incontri conoscitivi mi hanno convinta a farne parte. Per ora ho scoperto una rete di italiani all’estero che condividono domande e sfide simili alle mie, realtà che fino a poco fa ignoravo. La visione è quella di uno scambio basato su valori condivisi.

Mara Zatti

Se pensi che anche la tua storia meriti di essere raccontata, lascia un commento sul profilo Linkedin e ti contatteremo!