Da Treviso a Parigi, passando per Cuba!
“Sapere che le persone si sentono in qualche modo migliori dopo aver lavorato con te ti fa sentire davvero bene.”
Ci racconti chi sei in tre frasi?
Laureata in economia e grande appassionata di viaggi e di arte, mamma di una splendida bimba di 9 anni cresciuta tra 3 culture, ho vissuto e lavorato in 4 paesi diversi (finora 😊… vediamo quale sarà il prossimo). Sono Global Senior Innovation Lead in Pernod Ricard.
Cosa ti ha spinto a intraprendere un percorso all’estero?
Il senso di libertà ed avventura; dopo anni di viaggi per passione e per studio, un’occasione di lavoro più unica che rara mi ha fatto partire 15 anni anni fa per Cuba e… sono ancora in giro!
Quali sono, secondo te, gli elementi fondamentali per costruire una carriera all’estero?
Tanta, tanta flessibilità e grande curiosità intellettuale
Guardando al futuro, quali sono i tuoi progetti e come immagini la tua carriera nei prossimi anni?
Credo che i paradigmi di lavoro stiano cambiando in fretta: passati i tempi della crescita verticale nella stessa area, vedo piuttosto una carriera diversificata su più attività in parallelo e su nuove aree di competenza. Dove? ancora qualche anno in Francia e dopo si vedrà!
Qual è stato il momento in cui ti sei sentita più orgogliosa della tua carriera?
Mi viene in mente quando ho lasciato Cuba ed il mio team mi ha ringraziata per aver dato loro fiducia e responsabilità, non solo nozioni. I progetti di successo danno chiaramente soddisfazione, ma solo in parte dipendono dal tuo apporto. Sapere che le persone si sentono in qualche modo migliori dopo aver lavorato con te ti fa sentire davvero bene.
Qual è stata la sfida culturale che ti ha colpito di più appena trasferita? E come l’hai superata?
Se penso all’arrivo a Cuba… come fare la spesa! Tutti si aspettano che uno dica gli uragani, il cibo, l’eccessiva informalità … ma sono gli aspetti apparentemente ovvi quelli che ti lasciano spiazzato, devi re-imparare le cose basiche ed essere umile. Non sempre facile ma una bella lezione di vita.
Su Parigi, la freddezza e talvolta la maleducazione gratuita di tanti… in compenso, ti rendi conto di quanto poco basterebbe a volte nel quotidiano per renderci la vita più gradevole
Quali sono i tre principali vantaggi di vivere nel paese in cui risiedi?
Qui a Parigi, senza dubbio l’eccellenza dei servizi, la varietà di opportunità e l’immensa bellezza che ti circonda anche facendo semplicemente una passeggiata
Qual è il cliché italiano che senti di incarnare?
Per forza ne devo dire due… non scaldo mai gli avanzi nel micro-onde ma tiro fuori padella e soffriggo; e poi rabbrividisco in mensa ogni volta che appare la pasta scotta, in bianco, appiccicosa ed insipida servita come contorno del pollo! Su quello proprio non c’è flessibilità che tenga 😊
Mara Zatti