Da Treviso a Costanza: un sogno iniziato quasi per caso, e perseguito con tanto impegno!
“Alla fine il lavoro dei miei sogni è arrivato, nel momento in cui avevo quasi smesso di crederci, ed è stata davvero una bella soddisfazione.”
Ci racconti chi sei?
Mi chiamo Arianna Lucheroni, sono nata a Treviso e ho studiato giurisprudenza a Ferrara. Sono avvocato stabilito in Germania, specializzata in diritto dei marchi, e lavoro nel settore farmaceutico.
Cosa ti ha spinto a intraprendere un percorso all’estero?
Sono “capitata” in Germania quasi per caso: la mia coinquilina ha lasciato un formulario per la domanda di borsa di studio Erasmus sul tavolo della cucina e io l’ho compilato un po’ per gioco. L’idea, però, è germogliata e, alla fine, ho deciso davvero di andare in Erasmus. Ero già stata all’estero diverse volte per dei corsi di inglese e ho scelto la Germania perché avevo studiato tedesco a scuola, ma non ero soddisfatta del livello raggiunto.
Quali sono, secondo te, gli elementi fondamentali per costruire una carriera all’estero?
Per costruire una carriera all’estero servono sicuramente spirito di avventura e di adattamento, intraprendenza, ma anche umiltà e determinazione. Soprattutto all’inizio non è tutto rose e fiori e, quindi, è necessario non perdere di vista i propri obiettivi e non lasciarsi scoraggiare dai primi insuccessi. Impegno e costanza premiano a lungo termine.
A chi intende intraprendere un percorso lavorativo all’estero consiglio di essere preparati alla gavetta e disposti a investire tempo ed energie nello studio della lingua, che è il vero fattore d’integrazione.
Qual è stato il momento in cui ti sei sentita più orgogliosa della tua carriera
Dopo la laurea ho fatto un master all’Università di Costanza ed il passo successivo è stato quello di cercare lavoro in Germania. Era una sfida, poiché la lingua è di fatto il “ferro del mestiere” per un giurista, e di conseguenza sapevo di partire svantaggiata rispetto ai colleghi di madrelingua tedesca. Alla fine il lavoro dei miei sogni è arrivato, nel momento in cui avevo quasi smesso di crederci, ed è stata davvero una bella soddisfazione.
Guardando al futuro, quali sono i tuoi progetti e come immagini la tua carriera nei prossimi anni?
Dopo quasi 12 anni nel dipartimento IP (Intellectual Property) in una multinazionale farmaceutica e 4 anni nello stesso ruolo per uno dei principali produttori di dispositivi per l’endoscopia, da circa un anno lavoro come generalista in una azienda di medie dimensioni che si occupa di importazioni parallele di medicinali. In questa posizione, anche se il focus è il diritto farmaceutico, mi occupo di tutti i temi che interessano l’attività dell‘azienda, a 360 gradi, ed è davvero un cambiamento molto stimolante.
Non so cosa porterà il futuro, ma al momento sono soddisfatta della mia scelta.
Quali sono le differenze culturali e i principali vantaggi di vivere in Germania?
In Germania sicuramente la qualità dei servizi e il livello degli stipendi. Fino a pochi anni fa avrei anche detto la sicurezza e il basso tasso di criminalità, ma magari oggi dipende anche un po’ dalla città in cui vivi. Direi, comunque, che il senso civico è maggiore che in Italia e questo ha una ricaduta positiva.
Qual è il cliché italiano che senti di incarnare?
Amo il buon cibo e difendo strenuamente le ricette tradizionali (niente panna nella carbonara, vietata la pizza Hawai ecc.). Inoltre, seguo la moda e indosso volentieri colori vivaci, cosa che viene spesso attribuita - appunto - al fatto che le italiane osano sfoggiare abbinamenti qui inconsueti e amano il colore.
Mara Zatti
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